Area del Foro

Plinio, Cicerone e Virgilio descrivono nelle loro opere i celebri santuari ardeatini, elogiandone lo splendore e la magnificenza. Vi erano ad Ardea diversi luoghi di culto dedicati ad Ercole, ad Afrodite e a Giunone Regina.
Quest’ultimo era tra i più importanti santuari della Lega Latina, splendido per le decorazioni in terracotta policroma e grandioso per le sue dimensioni. Nella Civita Vecchia, in località Casarinaccio, si conservano i resti di questo straordinario edificio templare, iniziato nel VI secolo a.C. e ricostruito nel IV secolo a.C., in corrispondenza del notevole grado di sviluppo economico, politico e sociale raggiunto in età orientalizzante dal centro rutulo.

Qui fu rinvenuta la celebre epigrafe della sacerdotessa Veleda custodita, insieme alle antefisse e ai votivi relativi al Tempio, nei magazzini del Museo Nazionale di Villa Giulia. Nell’area del Foro sono anche i resti della Basilica a tre navate divise da colonne di peperino, del I secolo a.C. Sono ancora ben visibili tratti dell’antica pavimentazione in opus signinum.
Recenti scavi a cura del dr. Francesco Di Mario, della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, hanno riportato alla luce gli impianti termali siti nell’area del Foro.

Sono riconoscibili gli ambienti del frigidarium e del tepidarium e una grande cisterna suddivisa in tre ambienti e rivestita in cocciopesto. Un altro tempio arcaico del V secolo a.C. è sito in località Colle della Noce. Al di sotto della struttura templare sono stati rinvenuti resti di abitazioni dell’Età del Ferro e una vasta Necropoli.

 

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